Frames e Poiesis
Rassegna di videopoesia a cura di
Biagio Cepollaro e Emanuele Magri
Galleria 10.2! via Volvinio 30, Milano.
Dal 12 al 28 febbraio 2013.
Inaugurazione il 12 febbraio dalle ore 18.00 alle 21.00
La “videopoesia” appare nella
ricerca artistica nell’ambito della neonata, fertile, sperimentale videoarte, e
quasi subito si manifesta una linea di ricerca che percorre le relazioni,
associazioni, fusioni tra il nuovo linguaggio video e il linguaggio poetico,
anch’esso attraversato e scardinato da sperimentazioni e rovesciamenti.
Da allora, la videopoesia, così
come la videoarte, si moltiplica in opere, generi, ricerche, forme
linguistiche, mezzi tecnici, pratiche creative ecc. Sotto il termine-ombrello
si trova caoticamente e fecondamene di tutto: documentari di reading poetici,
animazioni video, computer grafica, ecc.
La ricognizione idealmente
inizia con due opere “storiche”, assunte quasi simbolicamente come collegamento
al passato, dal futurismo in poi, e come premesse dell’oggi: “the enemy” di Caterina Davinio del 1997 e
”il punto sulla situazione poetica” di Paolo Albani. Seguono 14 opere scelte,
tenendo conto anche di caratteristiche di durata e fruizione in una mostra, tra
quelle ritenute più significative in due sensi. Innanzitutto, come opere in sé,
nel proprio interesse specifico frutto di interrelazione stimolante (per
contrasto, equilibrio, scarto etc) tra il linguaggio della poesia (parola,
ritmo…) e quello del video (immagine, montaggio, elaborazioni elettroniche….).
Ma anche come esempi notevoli di una ricchezza di linguaggio praticata e
possibile, delle differenze di oggetto (dall’interiorità alla denuncia
sociale), di utilizzo della tecnologia (dalla più sofisticata alla più semplice),
di elaborazioni creative (dalla poesia al video o viceversa), di responsabilità
autoriale (collaborazione tra poeta e videomaker ).
Ecco allora il melting pixel di
Elena Chiesa, la video cell di Giacomo Verde, le riprese col net book di Biagio
Cepollaro, l’animazione in Flash di Paolo Gentiluomo, la mistura di blog, youtube, face book ecc. di Francesco
Forlani, la citazione cinematografica di Matilde Tortora, le tecniche di basso
livello di Bortolotti, il piano sequenza di Dedenaro, la dissolvenza di Dome
Bulfaro,le citazioni scientifiche di Giusi Drago, le sovrapposizioni di Marco
Giovenale, il crudo realismo di Alberto
La relazione stretta tra il testo
poetico e il video (l’eguale rilevanza che i due specifici rivestano per
l’opera di poesiavideo) può anche
essere considerata una sorta di isotopia. Occorre poter riscontrare lo stesso
elemento strutturale e formale con eguale valore semantico in entrambi gli
ambiti per poter definire come opera di poesiavideo un determinato lavoro.